Martedi' 29 gennaio; TG3 Leonardo, servizio di Maura Fassio. In via precauzionale nel maggio scorso l'agenzia per la sicurezza alimentare inglese aveva bandito il consumo di latte, burro, formaggi e uova provenienti da fattorie nel raggio di 2 chilometri dalle pire che incenerivano le carcasse affette da afta epizootica. Oggi quel bando e' caduto, perche' il tasso di diossina riscontrato nei campioni prelevati in quelle fattorie non e' superiore a quello registrato nell'ultimo grande controllo analogo del 1997. La diossina si deposita sul terreno, dove resta per anni. Dal foraggio passa all'organismo animale e va ad annidarsi nei grassi e nel latte. In via precauzionale nel maggio scorso l'agenzia per la sicurezza alimentare inglese aveva bandito il consumo di latte, burro, formaggi e uova provenienti da fattorie che si trovavano nel raggio di 2 chilometri dalle pire che incenerivano le carcasse affette da afta epizootica, (N.d.R., "foot-and-mouth disease", flagello di proporzioni bibliche che l'anno scorso ha causato rogi di centianaia di migliaia di animali, strettissime misure di quarantena, scene di desolazione nelle campagne inglesi...). Oggi quel bando e' caduto, perche' il tasso di diossina riscontrato nei campioni prelevati in quelle fattorie non e' superiore a quello registrato nell'ultimo grande controllo analogo del 1997. Tutto bene allora? Quasi. Livelli notevolmente alti di diossina, cioe' 19 picogrammi per chilo di peso, sono stati trovati nel fegato di alcuni agnelli alimentati esclusivamente a latte materno nell'Anglesey, nelle uova di gallina in Cumbria e Galloway, nelle trote d'allevamento nel Devon. Il latte, in alcune zone critiche, contiene la stessa diossina di quello prodotto lontano dalle pire ma vicino ai siti industriali. Si tratta di poche eccezioni, sottolineano i ricercatori. Proprio l'analisi generale dei campioni di latte, dicono, dimostra che non c'e' stato accumulo di diossina: i livelli sono quelli gia' registrati nel 1989, quando i valori raggiungevano anche i 7,5 picogrammi e la soglia dichiarata pericolosa dall'Oms era di 10 picogrammi. Va detto pero' che i piu' recenti studi europei sulla cancerogenicita' della diossina considerano come soglia di tolleranza dell'organismo umano un'esposizione quotidiana complessiva non superiore ai 2 picogrammi per chilo di peso. In altre parole, l'allarme diossina e' rientrato solo perche' le pire non ne hanno aggiunta altra a quella che gia' c'era. | Back
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