OGM e biologico, si puo' fare di piu'

Articolo pubblicato il 15/1/2002 su Lifegate.it.

Circa il 60% dei cibi lavorati presenti sul mercato contiene soia o suoi derivati. Di fatto tutti ingeriscono soia ma, paradossalmente, pochi ne sono consapevoli.

Il regolamento dell'Unione Europea sulle produzioni biologiche vieta l'uso di organismi geneticamente modificati, tuttavia l'elevato utilizzo di soia - la materia prima attualmente piu' a rischio OGM - e gli scarsi controlli cui e' sottoposta, hanno messo in allarme il mondo del biologico.

Aiab, uno dei maggiori enti di certificazione del biologico in Italia, ha deciso di richiedere alle aziende certificate ulteriori controlli sulla soia, questo dopo aver rilevato che il 39% delle analisi su campioni di mangimi e' risultato inquinato da OGM. Perche'?

La regolamentazione sulla zootecnia bio consente l'utilizzo di una minima parte di mangimi di origine convenzionale e il 91% dei campioni di soia convenzionale importata e' contaminato da OGM (dati del Ministero della Salute).

Anche l'IFOAM ha recentemente denunciato che alcuni agricoltori biologici statunitensi hanno trovato la propria produzione contaminata. L'inquinamento, in questo caso, potrebbe essere stato causato dal polline proveniente dalle coltivazioni vicine, ma esiste l'eventualita' che possano essere stati forniti agli agricoltori, a loro insaputa, semi modificati geneticamente.

L'etichettatura obbligatoria per gli alimenti contenenti OGM e' disattesa sia a causa delle inadeguate tecniche di importazione della materia prima, che giunge miscelata senza alcun obbligo di segregazione fra prodotto OGM e prodotto naturale, sia a causa di alcune deroghe alla legge stessa, che escludono un buon numero di derivati dall'obbligo della dichiarazione.

Puo' quindi accadere che soia geneticamente modificata si possa trovare anche in preparazioni biologiche - tutto, ovviamente, nel pieno rispetto delle leggi.

Aiab ha quindi deciso di introdurre una moratoria sulla soia. Partendo dal presupposto che la zootecnia biologica senza l'uso della soia e' praticabile, Aiab impone ai propri controllati di non usare la soia a meno che questa non sia stata certificata come proveniente da agricoltura biologica e abbia subito approfonditi controlli che garantiscano l'assenza di OGM.

Inoltre propone al Ministero delle Politiche Agricole una serie di interventi necessari per far fronte a questo problema come: sviluppo di un piano sementiero, incentivi alla produzione di altre proteaginose (come il lupino, il pisello proteico, il favino), messa a punto di metodi di analisi piu' efficaci, intensificazione dei controlli e adeguamento dei mangimifici.

Gabriele Garbillo .

S.C.

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