Animali e alberghi: binomio non sempre facile

di Edgar Meyer
Domenica, 11 maggio 2003

Animali e alberghi: un binomio che, almeno in Italia, e' sempre stato difficile da sposare. Il motivo e' semplice: molte, anzi troppe, strutture ricettive non vogliono quattrozampe... tra i piedi. Un recente convegno dal titolo "Ospiti a 2 e 4 zampe: come (e perché conviene) ospitare gli animali domestici (e i loro padroni)" ha pero' finalmente lanciato un sasso nello stagno. E avviato, forse, una piccola rivoluzione. Gaia Animali & Ambiente (attraverso chi scrive), insieme alla rivista Hotel domani e al "nostro" (e' membro del comitato scientifico) Giorgio Celli, era della partita, felice di assistere ad un mutamento di atteggiamento da parte delle punte piu' avanzate del settore alberghiero.
Le ragioni di questa attenzione degli albergatori sono varie. La nostra associazione ha ricordato, tra le altre, quelle etiche: in Italia circa 150.000 cani vengono abbandonati ogni anno, in gran parte durante il periodo delle vacanze. Tra i tanti motivi che portano a questo ignobile gesto c'e' anche quello di non saper dove "piazzare" Fido e Micia, anche perche' la maggior parte degli hotels italiani non li accettano. "A spanne", ha sottolineato Roberto Fortino, organizzatore del convegno, "se l'atteggiamento del settore alberghiero mutasse, si potrebbe salvare il 5% di queste bestiole". Cioè circa ottomila cani, buttati in mezzo alla strada solo perché improvvisamente d'ingombro.
Ma, soprattutto, dietro a questo interesse ci sono giuste motivazioni economiche: nelle famiglie italiane vivono la bellezza di sette milioni di gatti e sei milioni di cani. Una famiglia su due, in Italia, ha un animale domestico. In particolare, una famiglia italiana su quattro convive con un cane. Tutte queste persone, almeno una volta l'anno, si trasformano in turisti e si pongono una domanda: il cagnetto dove lo metto? Gli alberghi che andranno incontro a questo potenziale mercato avranno un vantaggio competitivo grandioso. Un potenziale mercato che, tra l'altro, cresce in maniera impressionante: se oggi le famiglie con cane sono 6 milioni, nel 1991 erano 4,5 milioni. In soli dieci anni un aumento di un milione e mezzo. Sempre pi÷ spesso si tratta poi di famiglie che non vogliono, giustamente, staccarsi dai propri beniamini proprio nel periodo delle vacanze. E cosi' le strutture si adeguano. E così, qualche anno fa, si e' assistito alla creazione delle prime due spiagge italiane aperte ai cani: i Bagni Sport di Albissola Marina e il Bau Beach di Fregene. I due stabilimenti balneari, che si sono dotato di precisi regolamenti per l'accesso delle bestiole, sono stati presi subito d'assalto dai turisti ed hanno prenotazioni da tutta l'Europa. Un'idea di civilta' si e' trasformata rapidamente in un business, tanto che in altre parti d'Italia, come a Rimini e Riccione, sono spuntate e stanno spuntando nuove spiagge dedicate (anche) ai turisti con la coda.
Al convegno di Riva del Garda Giorgio Celli ha sottolineato come gli animali, e i gatti in particolare, sono per migliaia di persone un'efficace maniera per vincere la solitudine e come sono ormai entrati ad essere membri delle famiglie a tutti gli effetti. Il direttore di Hotel domani Renato Andreoletti ha invece presentato una ricerca indirizzata a 1200 albergatori (vedi box a lato) dal titolo "Quando il cliente dimena la coda". "Quasi la meta' degli albergatori che hanno risposto di accettare animali hanno rilevato che stanno aumentando i clienti con quattrozampe al seguito", ha affermato. Qualcosa, insomma, si sta muovendo. Ed emerge cosi' la necessita' di trovare alcune regole. "L'albergo è uno spazio destinato a tutti. Non tutti amano gli animali: alcuni li temono. Bisogna far si' che amanti e non amanti degli animali convivano", e' stato il leitmotiv dell'incontro. "L'ideale e' un albergo separato in due sezioni", ha suggerito Celli, "con accesso indipendente. Alla reception andrebbe chiesto il certificato sanitario ai quattrozampe, cosi' come ai clienti umani si chiede la carta d'identità". "Nelle camere destinate agli ospiti con bestiole è sufficiente una copertura per le poltrone", ha proseguito l'etologo. "Le stanze per i gatti possono prevedere dei tiraunghie, una lettiera, le ciotole per i cibi. Al ristorante si puo' prevedere l'accesso in uno spazio loro e con entrata indipendente: è bene evitare che i quattrozampe attraversino tutta la sala in lungo e in largo". Si fa cosi' strada l'ipotesi di un vademecum, con un'insieme di norme che consentono l'accesso agli amici con la coda nel rispetto di tutti gli ospiti. Gaia Animali & Ambiente e Celli sono disponibili a collaborare fin da ora con i rappresentanti degli albergatori.
Diceva Gandhi che il grado di civilta' di una nazione si puo' misurare anche da come tratta i suoi animali. Se gli albergatori italiani decideranno di accogliere finalmente i quattrozampe nelle loro strutture avranno fatto sicuramente un affare ma avranno contribuito un poco anche ad aumentare il grado di civilta' del Belpaese.

Quando il cliente dimena la coda
I questionari inviati sono stati 1200. Hanno risposto 271 alberghi italiani di tutte le categorie, pari al 22,5% degli interpellati. Di questi, l'80% ha dichiarato di accettare cani, soprattutto di piccola taglia.

Gli albergatori che accettano animali dispongono
* di camere dedicate (28,78%)
* di cibo dedicato (12,68%)
* di un'area dedicata interna o esterna (11,7%)
* di un servizio di dog/cat-sitter (5,85%)

Il 63% degli alberghi che accettano animali non fa pagare alcuna tariffa extra
Il 25% chiede una tariffa extra (dalle 7000 alle 15.000 lire al giorno)
Il 6% chiede una tariffa extra del 10% rispetto al prezzo di camera

Le ragioni del sì e quelle del no
Ecco alcune delle motivazioni per il sì e per il no agli animali secondo gli albergatori

Dicono di si':
"Noi troviamo utile accettare gli animali. Inoltre stanno aumentando i clienti con animali, in particolare gli europei: tedeschi, svizzeri e austriaci. Spesso è una discriminante nella decisione della prenotazione. Avvisiamo, naturalmente, il cliente che l'animale non può accedere al ristorante, che il proprietario del cane deve essere responsabile del comportamento del quattrozampe e che per nessun motivo deve lasciarlo da solo in albergo. Avvisiamo inoltre che a Venezia per passeggiare con un cane si deve essere provvisti di paletta e secchiello per la raccolta delle feci, obbligatoria, per evitare una multa comunale, anche se, detto tra noi, perché il Comune non attrezza qualche area per i bisogni dei nostri "amici"?
Albergo Bonvecchiati, Venezia

"Abbiamo delle camere dedicate ai clienti in compagnia di animali domestici e dedichiamo loro particolari attenzioni: cuccia, piccolo regalo -osso- all'arrivo, cibo per loro con possibilita' di scegliere i gusti preferiti, set per la pulizia del pelo e, naturalmente, il libro di Orwell "La fattoria degli animali" per il padrone".
Palace Hotel, Bari

"Il nostro albergo accetta con gioia gli animali. Fino ad ora abbiamo avuto gatti, cani -anche di taglia grande- uccelli e qualche piccolo roditore. Li accettiamop perche' i loro padroni hanno spesso grosse difficolta' a trovare alberghi e locali che li accettino, anche se non disturbano piu' dei bambini (anzi, meno), sono quasi sempre ben educati e non sporcano. Fino ad oggi anche tutti gli altri clienti sembravano contenti di vederli, accarezzarli e di giocarci insieme, soprattutto i bambini".
Hotel Victoria, Cortina d'Ampezzo

"E' importante essere flessibili a tutte le realta' di mercato. Sono off limits per gli animali gli spazi del ristorante e del buffet breakfast. Amiamo gli animali e non possiamo permetterci di perdere questa fetta di mercato molto appetibile, la quale sta diventando sempre piu' appetibile di giorno in giorno. Disponiamo inoltre di un grande giardino con parco".
Hotel Club i Pini, Lido di Camaiore

"Li accettiamo perché sono parte della famiglia dei nostri clienti"
Hotel Stella, Rapallo

"Accettiamo gli animali perché li amiamo. Chi non ama gli animali non ama neppure l'uomo".
Hotel Garden, Maiori

"Stanno aumentando i clienti con animali e diminuendo quelli con bambini".
Hotel Corona d'Oro, Bologna

"Ho notato che clienti di un certo livello hanno un cane e lo curano con molto affetto. Inoltre disponiamo di tantissimo verde, prati e passeggiate".
Sporthotel Granvara, Selva di Val Gardena

"Ci portano un vantaggio rispetto a chi non li accetta".
Hotel Acquario Marina 2, Isola d'Elba

"Non tolleriamo chi abbandona animali sulle autostrade. Ci piace invece chi, se pur con difficolta', decide di portarli in vacanza".
Hotel Le Cascine, Firenze

"Siamo amanti degli animali".
Hotel Laurin, Lido di Camaiore

"Anche noi abbiamo cani, gatti, uccelli ecc."
Hotel Olympia, Val Gardena

"Non sono una malattia infettiva".
Hotel San Gallo, Venezia


Dicono di no:
"Sono sorte in passato incompatibilità con gli altri clienti che non li gradivano; nella piscina non si possono portare per evidenti motivi d'igiene; sulla spiaggia neppure (per disposizione municipale), quindi restano ben pochi posti dove possono essere tenuti. Nelle camere c'è la moquette che non è adatta per l'alloggio di animali. In passato è anche successo che un cliente, personaggio dello spettacolo, avesse portato con sé un animale "domestico" senza avvertire la cameriera ai piani alla quale, aperto l'armadio, le piglio' un colpo: un pitone di due metri se ne stava avvolto tra la biancheria..."
Hotel Airone, Caorle

"Non riteniamo igienico che un animale dorma negli spazi riservati ai clienti. Sporcano: un cane o un gatto sale sulle poltrone e sui divani oltre che sui letti; si troverebbero peli dove non dovrebbero esserci. Un animale presente in camera comporta maggior tempo per il rifacimento della stessa. Puzzano: in campagna non e' gradevole sentire in camera l'odore di cane bagnato. Disturbano: potrebbero abbaiare in assenza del padrone; spesso il personale non vuole entrare a fare la couverture in una camera dove sa che e' presente un cane che difende il suo spazio. Spaventano i bambini e, infine, non tutti gradiscono la presenza di animali. Alcuni clienti soffrono anche di allergia ai gatti".
Locanda dell'Amorosa, Sinalunga

"Abbiamo avuto esperienze negative in passato. Qualche volta i padroni li hanno lasciati da soli in stanza senza avvisare e all'arivo della cameriera sono scappati".
Grand Hotel dei Dogi, Venezia

"Troviamo poco igienico che in una stanza o luogo comune prima ci sia stato un animale e dopo ci debbano giocare per esempio dei bambini".
Hotel Mignon, Selva di Val Gardena

"No per una semplice norma igienica".
Hotel Berchielli, Firenze

"Cani, gatti e altro vanno bene in casa propria".
Castelletto di Montebenichi, Bucine (Ar)

"La nostra struttura al momento non accetta animali poiche' non siamo in grado di verificare quali possano essere i requisiti per poterli ospitare. Mi riferisco per esempio all'opportunita' di creare camere o zone loro dedicate con caratteristiche e dimensioni tali da evitare eventuali problemi agli altri clienti, risolvere situazioni igienico sanitarie ecc. Una proposta potrebbe essere quella di creare una sorta di vademecum per l'albergatore sulle possibili soluzioni da adottare, realizzato in collaborazione con gli enti pubblici o le associazioni di protezione".
Hotel Canada, Roma


Ritorna alla Pagina News