Il TAR smonta l'Ordinanza Borsani sull'obbligo di museruola

di Stefano Apuzzo
Domenica, 19 gennaio 2003

Vladimiro ha vinto il primo round e con lui hanno vinto tutti i cani di grossa taglia docili e mansueti, liberati dall'obbligo e dal terrore di dover indossare contemporaneamente museruola e guinzaglio.
Vladimiro è un levriero russo, un Borzoi, di 63 chili, piu' alto di un alano. Preso da piccolo, era un cucciolo "difettoso", uno di quei cani che negli allevamenti commerciali troppo spesso fanno una brutta fine perche' "fuori mercato", Vladimiro vive con me da 7 anni.
Un cane grande ma docile, come tanti. Il ricorso al TAR, firmato da Gaia, animali & ambiente e dal sottoscritto, in qualita' di tutore di Valdimiro, ha dato buon esito. Gli Avvocati Alberto Marelli e Stefania Maniscalco di Milano hanno difeso le ragioni di Gaia e di tutti i cani contro le insensatezze dell'Ordinanza sulle museruole.
Nella seduta dedicata al ricorso, il Tribunale amministrativo ha accolto l'invito della Regione a rimandare la decisione, ma ha al contempo preteso che la Regione modifichi, entro i primi di maggio, il provvedimento, depurandolo da tutte le inesattezze, gli errori formali e di contenuto segnalati dal ricorso di Gaia e di Vladimiro.
In sintesi, il TAR ha osservato che:
* non esistono motivazioni per un'Ordinanza urgente e contingibile perche' (per ammissione della stessa Regione) i morsi di cani sono in netta diminuzione dal 1997 ad oggi;
* non e' stata fatta alcuna indagine preliminare sul fenomeno;
* un'Ordinanza non puo' prevedere sanzioni penali o amministrative;
* non e' possibile prevedere simili obblighi per tutte le razze di cani e in tutte le aree pubbliche della Regione.
In sintesi, da quando e' vigente l'Ordinanza sulle museruole sono state elevate solo 17 sanzioni in tutta la Lombardia. Considerata la manifesta infondatezza giuridica dell'Ordinanza qualunque cittadino/a che avesse ricevuto una sanzione puo' fare opposizione al Giudice di pace ed ottenere soddisfazione. L'Ordinanza, scritta in fretta e furia sull'onda dell'impatto emotivo e mediatico di un aggressione da parte di un pit bull ai danni di una bambina, non ha risolto il problema dei cani "potenzialmente pericolosi" e di proprietari incapaci, ignoranti e maleducati. Insisto nel ritenere che esistono "cani potenzialmente pericolosi" solo se hanno "padroni" ignoranti, violenti, frustrati o delinquenti che li maltrattano, rendendoli aggressivi.
La soluzione potrebbe giungere da corsi obbligatori per gli aspiranti proprietari di cani considerati "potenzialmente pericolosi", dalla messa al bando di allevamenti spregiudicati e tipologie di addestramento tese a incentivare l'aggressivita' dei cani, da una anagrafe canina che funzioni sul serio e dallo stop al commercio di cani "da difesa ed attacco", come gia' avviene in Germania.
In sostanza, l'assessore Borsani dovra' riproporre una vera e propria proposta di legge, depurata dalle inesattezze, contestate anche con partecipate manifestazioni promosse da Gaia, Amici della Terra Lombardia ed altri, che certo non gli hanno fatto fare una bella figura.

Ritorna alla Pagina News