RIFIUTI ELETTRONICI: APPROVATA LA DIRETTIVA EUROPEA.

di Stefano Apuzzo
Mercoledì, 25 dicembre 2002

Il Parlamento europeo, ha finalmente approvato definitivamente la Direttiva sui RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Dal 17 dicembre 2002, gli Stati membri dell'Unione, Italia inclusa, avranno 18 mesi di tempo per recepire la Direttiva nella propria legislazione.

E' una vera e propria rivoluzione per tutto il comparto industriale italiano, in particolare per quello elettronico, elettrico, della domotica e dell'informatica (hardware e consumabili).
Con la nuova normativa, i produttori dovranno organizzare e finanziare il sistema di recupero, raccolta, riciclaggio, gestione dei rifiuti Hi tech e provvedere alla progettazione di eco-design e prevenzione.
L'obiettivo di raccolta di rifiuti Hi-tech annuo per ogni cittadino europeo è di almeno 4 chili. I consumatori consegneranno (senza costi) i beni durevoli a fine vita presso i rivenditori ed il sistema di recupero e gestione eco compatibile sarà finanziato dai produttori (importatori e distributori). Il finanziamento del trattamento dei beni "orfani", ovvero di quelli immessi sul mercato prima dell'entrata in vigore della direttiva e i cui produttori non esistono pi÷, sarà a carico, condiviso, delle aziende presenti sul mercato.
Finanziamento
Per le nuove apparecchiature elettriche messe in commercio a partire da 30 mesi dall'entrata in vigore della Direttiva, viene confermato il principio della responsabilità individuale del produttore, anziché quello della responsabilità collettiva dei produttori.
Ogni produttore è responsabile del finanziamento delle operazioni connesse ai rifiuti dei suoi prodotti e deve fornirne una garanzia. Non è possibile esserne esentati.

Marcatura
Gli Stati membri dovranno garantire che i produttori siano chiaramente identificabili attraverso un marchio sull'apparecchiatura e tale marchio dovrà riportare la data alla quale l'apparecchiatura è stata messa sul mercato.

Raccolta
Gli Stati membri dovranno adottare misure appropriate per minimizzare l'invio in discarica dei rifiuti elettronici come rifiuto domestico indifferenziato e per raggiungere un grado elevato di raccolta separata di tale rifiuto.
In aggiunta, è stato definito un obiettivo impegnativo di raccolta, come chiesto dal Parlamento. Entro il 2006, gli Stati membri devono garantire una raccolta differenziata di almeno 4 Kg /anno da ogni famiglia.Alla fine del 2008 verrà stabilito un nuovo obiettivo.

Direttiva sostanze pericolose
A partire dal luglio 2006, le nuove apparecchiature elettriche non potranno pi÷ contenere mercurio, cadmio, bifenili plibromurati (PBB) ed

Di pari importanza la direttiva "gemella" (che procede contemporaneamente a quella sui RAEE) che obbliga a sostituire, dal 2006, alcune sostanze pericolose, come il piombo, il cadmio, il cromo, i polibromurati gli eteri difenil-plibromurati (PBDE).etc.

In questi anni il Consorzio Ecoqual'It ha promosso presso il pubblico, le istituzioni e le aziende del comparto tecnologico la conoscenza della Direttiva, istruendo i propri Soci su come affrontare le novità imposte dall'Europa.
Il responsabile comunicazione del Consorzio Ecoqual'It, Stefano Apuzzo, esperto di rifiuti tecnologici, ha dichiarato:
"Ogni cittadino europeo produce in media 20 kg di rifiuti hi-tech all'anno e le percentuali di aumento di questi rifiuti, sono tra il 16 ed il 28% entro i prossimi 5 anni.
Molti dei prodotti elettronici a fine vita potrebbero essere riutilizzati, aggiornati o riciclati, ma pi÷ del 75% è immagazzinato o buttato. I rifiuti tecnologici contengono moltissimi materiali diversi di cui una parte altamente pericolosa come piombo cadmio, mercurio, cromo, fosfori e polibromurati difenili".
"L'innovazione tecnologica e l'espansione del mercato accelerano il processo di sostituzione. Se negli anni '70 i computer nuovi duravano in media 10 anni, oggi questa durata si riduce a 4,3 anni in media e nel caso dei prodotti pi÷ innovativi e dei cellulari è di 2 anni", ha concluso Apuzzo ricordando come, per affrontare nella piena legalità ed eco-compatibilità il problema dei rifiuti Hi-tech, è anche nato il Consorzio Certo (Consozio Nazionale Eco-trattamento Rifiuto TecnologicO) che raggruppa gli Operatori del fine vita tecnologico qualificati secondo le recenti Linee guida CEI 308-2, alla cui estensione hanno partecipato anche esperti di categoria, oltre a quelli di Ecoqual'It..

Per informazioni 02.2101111 www.ecoq.it


Ritorna alla Pagina News