'Bio' dalla mattina alla sera: acquisti e consumi intelligenti..

di Stefano Carnazzi e Daniela Bellon
Sabato, 23 novembre 2002

Dalla globalizzazione negativa alla globalizzazione ecologica e solidale

E' quella dello scambio tra culture, della diffusione planetaria della sensibilita' ai temi dell'ambiente e del rispetto della natura e degli animali, del grande sviluppo del mercato dei prodotti biologici, tipici, e del commercio equo e solidale.

Comportamenti piu' consapevoli, alimenti sani, cosmetici rispettosi dell'ambiente che non causano sofferenza ad animali (cruelty-free) perche' fatti con componenti naturali o di gia' provata sicurezza...

Ecco una guida alla giornata perfetta del consumatore attento, ecologico e responsabile.

AL MATTINO. Appena svegli, colazione leggera, latte BIO e, perche' no, ciotole, tazze e tazzine fatte in Venezuela o in Costa d'Avorio... - poi, caffe', te' e biscottoni BIO e EQUOSOLIDALI!

COSMETICI & TOELETTA. Rigorosamente cruelty-free! Per bravura imprenditoriale, qualita', alto profilo, altissima attenzione all'ambiente e impegno sociale meritano una citazione: The Body Shop, che promuove campagne ambientaliste, sociali (con Amnesty) e progetti d'aiuto al terzo mondo; l'Erbolario, che supporta la piu' grande associazione italiana per la difesa degli animali; e Aveda, che si contraddistingue perche' in America pubblicizza i suoi rossetti cosi' sicuri "che si possono mangiare" e giunge a stampare i suoi depliant (su carta riciclata) con inchiostro di soja assolutamente innocuo per l'ambiente!

Sulle saponette, alcune, anche di gran marca, sono fatte con sego, cioe' con grassi animali, per giunta prodotti di scarto della macellazione. L'idea non e' allettante. Esistono invece saponi tutti vegetali. Per esempio, il sapone di Marsiglia non ha ingredienti animali.

Da notare che , ecologicamente, le saponette solide sono preferibili al sapone liquido in crema - si tende a consumarne meno, fino a tre volte meno rispetto all'equivalente liquido. E non ci sono poi flaconi di plastica da buttare. - No alle perle da bagno: contengono collagene, di provenienza animale.

AL SUPERMERCATO. Non ci facciamo infinocchiare dai cartelli colorati con le scritte "agricoltura secondo natura", "agricoltura ragionata", "filiera qualita'" e alle confezioni con disegni di prati verdi, fiori e cesti di paglia. Dal punto di vista ecologico non significano nulla.

Gli unici prodotti secondo natura sono quelli con la scritta Bio (vuol dire che ci sono organismi di controllo indipendenti che verificano il rispetto della natura e delle regole in tutte le fasi della produzione, secondo la direttiva Cee 2092/91). Inoltre, solo i prodotti biologici garantiscono l'assenza di Ogm (ingredienti geneticamente modificati).

Prediligere frutta e verdura. I cibi vegetariani, oltre a far bene alla salute (la letteratura scientifica internazionale e' concorde), costano meno economicamente e anche ecologicamente rispetto a quelli carnei. Per produrre un kg. di carne rossa occorrono dieci kg. di cereali e piu' di 1000 litri d'acqua, risorse che potrebbero essere distribuite diversamente, piuttosto che date in pasto ai bovini (per poi mangiarceli).

In alcuni supermarket cominciano anche ad apparire i prodotti "altromercato". Tra i molti, sono squisiti il cacao Bio El Ceibo e il delizioso zucchero di canna grezzo Dulcita, dal retrogusto mielato, con meno calorie di quello raffinato e un assai maggiore apporto di fibre, che ne limitano l'assorbimento, facilitano la digestione, insomma fa piu' bene.

Un po' meno surgelati! Seppure ottimi dal punto di vista igienico e, oggi, grazie alla tecnica dell'IQF (Individually Quick Frozen, che surgela istantaneamente piccoli tocchetti dell'alimento) anche buonissimi di sapore, un loro uso troppo frequente ci disabitua alla cucina quieta e tradizionale. Soprattutto, secondo il WŸppertal Institute hanno un costo energetico 2,5 volte maggiore del similare alimento fresco (la surgelazione, il trasporto e lo stoccaggio sottozero consumano molta energia).

RICETTE E IDEE SFIZIOSE. Sono passati i tempi in cui per cibo "salutista" si pensava a chicchi di legumi crudi, semini macrobiotici, germogli e miglio per uccellini. Oggi si scopre che la cucina salutare e' anche buona, piu' saporita di quella tradizionale, e anche piu' sfiziosa. Per esempio, impegnarsi nella preparazione di una cena vegetariana con gli amici e' un'occasione per mettersi alla prova ai fornelli. Pate' di verdure, primi piatti, spiedini e contorni, tutto senza carne ne' pesce. Le polpette si possono fare con le melanzane. E in Svizzera si vende al supermercato il "quorn" in cotolette e crocchette, un fungo delizioso.

Nelle botteghe del commercio equo si trovano riso ecuadoriano, minestroni esotici ma anche spaghetti e rigatoni.

LIBRI. Cosa c'entrano gli hamburger con la "cultura dell'autostrada"? C'e' un nesso tra carne e aggressivita'? Fino a quando le risorse naturali basteranno per una popolazione di bovini in costante crescita? Con vivacita' e correttezza, un grande divulgatore americano, Jeremy Rifkin, presidente della Foundation of Economic Trends di Washington, inanella ricerche mediche, studi economici, argomenti etici ed ecologici a favore di un costume alimentare piu' equilibrato. E sano. Jeremy Rifkin, Ecocidio, Mondadori, Milano 2001 (17,05 euro). I "Libri di Gaia" offrono un catalogo molto ampio: da "Anche gli animali vanno in Paradiso" (Edizioni Mediterranee) a "Fido non si fida" (Stampa Alternativa), da "I pionieri dell'Ambiente" (Carabˆ) a "Quatrosberle in padella" (Stampa Alternativa). Basta telefonare dal luned“ al venerdi, tutti i pomeriggi allo 02.86463111, visitare www.gaiaitalia.it oppure scrivere a gaiatalia@libero.it
Quattro sberle in padella, StampaAlternativa, Roma 2000, di Stefano Carnazzi Stefano Apuzzo, 9 euro - Libro pionieristico sull'argomento della difesa dall'inquinamento alimentare, diviso come un abbecedario in pratici capitoletti, dall'A di "acque minerali" alla Z di "zucchero". Tra l'altro, alcuni "esempi di globalizzazione": il cioccolato transgenico autorizzato dall'Ue, la qualita' del cibo dei fast-food... infine, una miriade di consigli pratici su come stemperare i rischi.


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