L'agonia silenziosa di centinaia di migliaia di pesci nei corsi

di Stefano Apuzzo e Annibale Covini (del WWF Sud milanese)
Domenica, 20 ottobre 2002

Qualcuno scriveva "le lacrime dei pesci non si vedono perch si sciolgono nell'acqua" a testimoniare una sofferenza muta e inascoltata.
Non necessario essere etologi e zoologi per affermare che anche gli animali a sangue freddo soffrono. Se qualcuno ancora ne dubita, una vasta bibliografia soccorrer il suo desiderio di conoscenza.
Ci che grave che ad ignorare lo sterminio e l'agonia di centinaia di migliaia di pesci sono amministratori pubblici ed imprenditori, Consorzi e Comuni che gestiscono i corsi d'acqua della Lombardia e di altre Regioni.
Periodicamente, a Milano, i canali ed i navigli sono svuotati per ragioni diverse, provocando un'ecatombe di pesci.
In piccole pozze d'acqua residua sono lasciati ad agonizzare e soffocare:
Tinche (Tinca tinca), Scardole (Scardinius erythrophthalmus), Pesce Gatto (Ameirus nebulosus), Persico trota (Micropterus salmonoides), Pesce persico (Perca fluviatilis), Luccio (Esox lucius), Cavedano (Leuciscus cephalus), Carpa (Cyprinus carpio), Barbo (Barbus plebejus), Alborella (Alburnus albidus).
Ogni anno questi pesci d'acqua dolce soffocano a causa della mancanza d'acqua dei corsi d'acqua utilizzati per l'irrigazione e dei canali scolmatori dei principali fiumi.
Uno di questi canali , per esempio, il Naviglio che, dopo aver preso l'acqua nei pressi di Turbigo, bagna le campagne a valle del suo percorso, arriva fino alla Darsena di Milano per poi ritornare nel Ticino a Pavia.
La coltivazione che utilizza maggiormente le acque del Naviglio la risicoltura. Nel periodo di raccolto le campagne sono messe a secco per evitare "impantanamenti" delle macchine agricole. I fossi di irrigazione rimangono quindi con pochissima acqua: i pesci che sono scesi, e si sono riprodotti durante l'estate, restano intrappolati nelle pozze di questi fossati.
Nel periodo invernale i contadini provvedono a ripulire i fossi dai detriti sedimentati sul fondo dei fossi.
Non un bello spettacolo vedere la pala dell'escavatore piena di pesci che sono scaricati e lasciati morire sulle rive.
Ai Consorzi di gestione e bonifica (penso al Villoresi-Ticino che ha appena eletto i propri organismi dirigenti), alla Provincia di Milano, al Comune di Milano e alle altre citt e Regioni interessate, chiediamo di adottare misure intelligenti che impediscano quest'inutile e crudele strage di pesci.

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