Hamburger.

In generale, consigliamo di guardare sempre con sospetto alle preparazioni a base di carne o pesce macinati, impastati, poiche' in essi e' piu' difficile verificare la provenienza e la perfetta genuinita' di ogni ingrediente. Figuriamoci poi se la materia prima e' un cadavere (in questo caso, di mucca).

Un hamburger si compone per il 65% circa di carne e per le parti restanti di grassi, zuccheri, aromi e altri componenti. Il grasso bovino ha, rispetto a tutti gli altri grassi usati in alimentazione, il piu' alto ammontare di acidi grassi, dannosi per la salute. Nel grasso si concentrano gran parte dei pesticidi, contaminanti e diossine che il povero animale ingurgita durante la sua breve e triste vita.

Negli hamburger (in americano, beef- burger) negli ultimi anni hanno trovato un po' di tutto: nel febbraio '99 in Michigan e' scoppiata un'infezione di listeriosi che ha ucciso 16 persone e ne ha mandate centinaia all'ospedale in 14 stati americani. e' stato il peggior episodio di una serie di casi di contaminazione susseguitisi nell'arco di sei mesi, dovuti agli hamburger e hot-dog di marchio "Bil Mar". Il Listeria monocytogenes e' un organismo microscopico che, diffuso nell'ambiente, e' innocuo, ma alcuni ceppi particolarmente virulenti possono uccidere i feti, i neonati e i bambini piccoli, gli anziani e i soggetti con sistema immunitario depresso.

Nel '94 il National Food Centre di Dublino, in Irlanda, lo ha trovato negli hamburger e negli anelli di pesce;8 in Corea nel febbraio 2000 si sono accorti che, delle carni importate dall'Occidente, circa il 4% dei prodotti a base di carne bovina, il 19% di carne di maiale, il 30% di pollo, il 4% di latte crudo e il 6% di gelati ne erano infetti.

Un altro batterio famoso e' l' Escherichia coli O157:H7. I batteri EHEC (enterohaemorrhagic E. coli) sono relativamente nuovi: solo dal 1982 sono stati riconosciuti come patologie zoonotiche. I mali causati da questo E. coli O157:H7 vanno da una blanda diarrea liquida a manifestazioni letali quali coliti emorragiche, sindrome remica e purpura trombotica trombocitopenica. Il batterio Escherichia coli STEC produce le Shiga-tossine Stx 1 e 2, tossiche a livello cellulare, causa, oltre che di coliti emorragiche, anche di forme, associate a diarrea, della sindrome emolitica-uremica. e' trasmesso innanzitutto da prodotti di carne bovina, specialmente hamburger, vitelli (il batterio e' isolato in campioni di feci del 50% dei vitelli in tutto il mondo), latte crudo (non pastorizzato), formaggio non trattato e acqua contaminata. Nel 1998, nel mondo, a seconda dei paesi, ci sono stati da 6 a 10 casi ogni 100mila abitanti.

Uno studio inglese (pubblicato sul prestigioso Lancet nell'aprile del '98) associa i casi di infezione prima di tutto al consumo di hamburger nelle mense, poi alle catene di fast-food, infine al consumo di carne fredda (cotta e poi raffreddata, per esempio nelle insalate o nei panini).

Tra l'agosto e il settembre del '97 una gigantesca catena americana si e' trovata nell'incubo della carne contaminata: il Colorado Department of Public Health and Environment ha identificato il prorompere di un'infezione da Escherichia coli O157:H7 associata al consumo degli hamburger. A seguito di cio', la Hudson Foods, produttrice delle polpette incriminate, decise di dar luogo al piu' grande recall di prodotti di tutti i tempi, ritirando dal mercato 12mila tonnellate di hamburger surgelati.

Negli ultimi anni, oltra al gigantesco caso americano, casi non isolati di infezioni si sono registrati in Giappone, in Scozia, a Preston, in Danimarca, in nuova Zelanda, in Finlandia e anche tra i lavoratori dei mattatoi (Lancet, giugno 1997). Tra il marzo e il maggio '94 il Chief Medical Officer di Glasgow lancio' uno Statement di allerta poiche' si e' verificata un'episodio infettivo "ad ampio raggio" da "E. coli 0157, phage type 4, verotoxin type 1 & 2". Lo studio confermo' una significativa associazione tra il consumo di hamburger e la malattia.9 Il Department of Animal Science dell'Universita' del Texas nel febbraio 2000 ha pubblicato uno studio sull'infezione da Helicobacter pylori, un batterio che sopravvive anche nell'ambiente acido dello stomaco umano, e che nemmeno una combinazione di vari antibiotici riesce a debellare del tutto. I "Norwalk-like viruses" (NLVs), la piu' comune causa in America di patologie virus-mediate causate dal cibo, germinano e proliferano di preferenza in prosciutto, tacchino e carne bovina. La Salmonella choleraesuis subsp. choleraesuis ATCC 15790 si abbarbica e si artiglia ai tessuti muscolari e adiposi bovini. In agguato anche il Bacillus cereus. In Argentina (ottobre '99) hanno isolato in diversi allevamenti bovini infezioni da Neospora caninum, trasmissibili dalla madre al feto (con conseguente aborto). Le oocisti (le uova) di Neospora caninum si dovrebbero trovare, come dice il nome, solo nelle feci dei cani infetti.

Infine, nell'alimentazione infantile, una ricerca americana del '94 ha ipotizzato un nesso tra gli hamburger e episodi di carenza di ferro, malnutrizione legata alla poverta', inclinazione all'obesita'. Nel '93 uno studio dell'Universita' di Salamanca ha chiaramente trovato un "uso e spesso un abuso" di anidride solforosa (vedi oltre) e di altri solfiti in hamburger, sia crudi che cotti. Il 62,5% degli hamburger crudi avevano un contenuto di solfiti superiore a 450 mg./kg., un'enormita'. Eppure, nel '97, un altro studio ha confermato l'eccessiva presenza di solfiti, fuorilegge nel 65,38% degli hamburger bovini e di maiale e nel 64,18% di quelli di pollo.

Il National Center for Toxicological Research della Food and Drug Administration USA ha scoperto nel febbraio 2000, col nuovo metodo della "cromatografia liquida con fluorescenza" residui di pericolosa amoxicillina in percentuali dall'84 all'86% dei campioni di carne bovina, dall'86 all'88 % nella carne di maiale, dall'82 all'83% nei tessuti del pollo.

Anche la cottura sprigiona sostanze nocive: i fumi generati dalla frittura di hamburger e pancetta sono stati estratti, testati per la mutagenicita' e analizzati chimicamente: sono mutageni!.11 Ecco i nomi dei tre agenti piu' pericolosi e abbondanti: . 2-Amino-1-methyl-6-phenylimidazo[4,5-b]pyridine (PhIP) era il piu' abbondante, seguito dal 2-amino-3,8-dimethylimidazo[4,5-f]quinoxaline (MeIQx) e dal 2-amino-3,4,8-trimethylimidazo[4,5-f]quinoxaline (DiMeIQx). Lo studio indica senz'ombra di dubbio che questi cibi sono esposti durante la cottura a livelli alti di mutageni e cancerogeni. Un altro studio ha concluso che le Heterocyclic aromatic amines (HAAs), un gruppo di sostanze chimiche formantesi durante la cottura di carne e pesce, sono potenti mutageni e sono sospettati di giocare un ruolo chiave nei tumori colon-rettali.12 Un altro di questi pericolosissimi agenti, di nome N-nitrosopirrolidine (NOPyr), si sviluppa nel bacon e negli hamburger fritti a causa degli antiossidanti aggiunti industrialmente.

C'e' un forte sospetto che negli hamburger preparati industrialmente ci siano parti di tessuto nervoso centrale bovino, che fin dal 1991 erano stati banditi dal consumo umano, e il cui allarme e' stato nuovamente innescato dall'esplosione del caso della"mucca pazza"... L'ultimo appello dei veterinari risale all'ottobre del '99: durante le fasi della macellazione, c'e' il rischio potenziale di una contaminazione delle carcasse bovine con parti di cervello e tessuto nervoso.

Il Center for Diseas Control di Atlanta in Georgia (Usa), l'organo governativo americano che si occupa di salute pubblica, stima che ogni anno negli USA 76 milioni di persone si ammalano, 325000 vanno in ospedale e 5000 muoiono per cibo contaminato da virus, batteri, parassiti, tossine o metalli. Le cifre sono sottostimate: molti casi di malesseri e morti probabilmente causati da cibi infetti non vengono registrati come tali, e i dati possono lievitare del doppio. Campylobacter jejuni, Escherichia coli O157:H7, Listeria monocytogenes, Cyclospora cayetanensis, non erano riconosciuti come causa di morte, neanche vent'anni fa. Cosa ancor piu' grave, i pazienti che si ammalano gravemente o muoiono sono infettati da batteri che sono resistenti a tutti, o a gran parte, degli antibiotici!

Pur non essendo possibile stabilire in quale proporzione le malattie siano in relazione con la resistenza agli antibiotici, quel che e' certo e' che una delle cause di questa resistenza e' proprio l'uso e l'abuso (che in questo caso sono una sola cosa) di antibiotici in zootecnia, nell'allevamento degli animali.

Nel giugno '98 e' stato proposto ricorso all'antitrust per ingannevolezza di una campagna pubblicitaria. McDonald propagandava in un opuscolo, sulle tovagliette e con manifesti il suo cibo come sano e approvato dall'Istituto Nazionale di Nutrizione, in armonia con le LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA. Obbrobrio e raccapriccio! e' come se l'Enichem di Porto Marghera dicesse che le sue polluzioni fanno bene al naso e sono approvate dal Ministero dell'Ambiente! Incredibile. Se non e' pubblicita' ingannevole questa... La cosa paradossale e' che per difendersi McDonald ha detto: "Beh, noi nei nostri volantini NON diciamo proprio che il nostro cibo fa bene, e manco ci sogniamo di dirlo, sono due cose distinte e separate". Testuali parole: "La frase 'la varieta' delle scelte offerte da McDonald's ti consente di rispettare una dieta equilibrata', ivi contenuta, non vanta qualita', non fa sfoggio di risultati di analisi e non utilizza caratteri categorici ed enfatici, limitandosi a sottolineare la varieta' delle scelte del menu' McDonald's. La frase vuole fare implicitamente riferimento ai prodotti di stampo mediterraneo, disponibili nei ristoranti McDonald's, presenti nel banco degli alimenti alternativi alla carne"! Ebbene, sapete cosa ha deciso l'antitrust? Ha chiuso l'istruttoria con una decisione di non-violazione! Si puo' leggere il dispositivo del Provvedimento n. 6654 ( PI2136 ) andando su internet, nel sito http://www.agcm.it/find021.htm e digitando "mc donald" nella casella della ricerca. Chi vorra', potra' cosi' soddisfare la curiosita' che puo' innescare una sentenza cosi' strampalata.

(Ulteriore nota peculiare: McDonald sembra impermeabile alle norme dell'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO. Chiamata in causa altre due volte, il 27 giugno e il 9 agosto 1996, quando presidente dell'autorita' era Giuliano Amato, per ben altre due volte e' stata ritenuta esente da responsabilita').

Ci sono molti altri motivi per nutrire ostilita' verso i mega-produttori di carne e le multinazionali del fast-food. Altre considerazioni si potrebbero fare sulla divorante necessita' di nuovi pascoli e tonnellate di foraggi che aggrediscono la foresta amazzonica, erodono i polmoni verdi, desertificano e inquinano; sulle condizioni dei lavoratori; sullo spropositato consumo di risorse impiegate dall'allevamento (per produrre 1 kg. di carne si usano 12 kg. di cereali e 1.000 litri d'acqua, tutte cose che sarebbe meglio destinare alle popolazioni del terzo mondo, invece che ai disgraziatissimi animali da macello)...

Proprio quest'ultimo dato ci da' lo spunto per concludere: se al mondo fossero tutti vegetariani, la fame nel mondo sarebbe sconfitta.

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