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pellicceLa volontaria e testimonial di Gaia Onlus, Laura Perego, ha sfidato la sicurezza e il freddo di Sanremo per urlare “No alle pellicce di animali selvatici e rari” alla platea presente e a quella televisiva.
Una protesta forte ed eclatante per lanciare un messaggio chiaro agli spettatori di Sanremo e una sfida agli stilisti di alta moda: non si acquistino e non si utilizzino più animali rari e a rischio di estinzione per confezionare abiti e collezioni. La richiesta di Gaia e delle associazioni ambientaliste, veicolata attraverso lo statuario corpo-tazebao, tutto decorato da body painting, della sexy star Laura Perego, è giustificata dal continuo aumento dell’impiego di animali selvatici, rari e in via di estinzione nella moda, nelle sfilate e nella pellicceria.
“Noti stilisti che utilizzano per le proprie collezioni parti di leopardo, coccodrillo, canguro, squalo o altri animali rari, inducono nella moda un effetto imitazione a catena, aumentando considerevolmente il massacro di questi animali.
La nostra protesta non violenta vuole attirare l’attenzione e la sensibilità di questi stilisti!”, affermano Stefano Apuzzo e Edgar Meyer, il primo ex deputato dei Verdi e il secondo presidente di Gaia Onlus.
Non chi mostra le proprie nudità per una giusta causa deve vergognarsi, bensì chi indossa un abito che è costato la morte di esseri innocenti!
Urlando questo slogan, Laura Perego, si è lanciata con balzo felino verso il palco ed ha messo in mostra il proprio body painting animalista.
Quanti animali vengono sacrificati per una pelliccia?
Ogni anno, 40 milioni di animali da pelliccia vengono sacrificati in nome della vanità.
Gli ecologisti di Gaia ricordano che per confezionare un capo di pelliccia occorrono anche fino a 40 animali (per una pelliccia di visone si uccidono fino a 54 animali, per una di volpe 24, per gli ermellini, 180).