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Corteo animalista per chiudere gli stabulari di Harlan a Bresso.
Alla campagna e alla manifestazione dello scorso 5 giugno,“Fermiamo Harlan”, azienda di allevamento di animali da laboratorio e di “servizi di vivisezione”, hanno aderito anche Carlo e Marina Ripa di Meana.
I manifestanti sono stati ricevuti dal Sindaco di Bresso, Fortunato Zinni, il quale ha assicurato l’impegno dell’Amministrazione nella intensificazione dei controlli presso l’azienda Harlan affinchè siano rigorosamente rispettate le normative. 

 La delegazione era composta da Edgar Meyer e Cristina Donati, presidente e responsabile campagne di Gaia Onlus, da Stefano Apuzzo, portavoce di Gaia, e Nicolò Cascinu e Alex Caporale di Animalisti Italiani. Al corteo ha partecipato per tutto il percorso l'Assessora di Bresso, Rita Parozzi.

In Italia, l’iniziativa è promossa dalle associazioni Gaia Onlus e dall'Associazione Animalisti Italiani Onlus", con il sostegno dell'associazione internazionale People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) e la collaborazione di Oipa Italia, Lida Milano, LAV Milano, Diamoci La Zampa Onlus, LEAL e coordinamento "Fermare Green Hill".

Al corteo per chiedere la chiusura dei laboratori dove si manipolano animali geneticamente modificati e si svolgono esperimenti di vivisezione su animali di tutti i tipi, hanno partecipato circa 300 persone, provenienti da tutte le parti della Lombardia.  

Il corteo è partito dalla piazza del Comune di Bresso (Mi) in Via Roma ed è arrivato fino agli stabilimenti di Harlan Italy di Bresso, in Via del Duca Lillo 10.

Tra gli slogan più urlati dai manifestanti e riportati anche sugli striscioni vi erano: “Chiudere i lager e gli stabulari, per una vera scienza senza l’inutile tortura di animali” e “Fermiamo il business dei Farma Serial Killer”.

 Harlan è un’azienda americana nata 70 anni fa che fornisce laboratori di mezzo mondo con  servizi di chirurgia, servizi transgenici, servizi di analisi genetica, servizi di monitoraggio sanitario, animali da laboratorio.

La campagna contro Harlan intende denunciare il business miliardario dei "Farma Serial Killer" e i danni arrecati alla scienza e alla salute pubblica dagli esperimenti su animali, un modello fuorviante e sbagliato che serve unicamente agli interessi consolidati delle multinazionali farmaceutiche.