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caprettoUna Pasqua all’insegna dell’agnellino e del capretto vivi. Domenica 17 aprile in piazza Duomo a Milano i volontari di Gaia Animali & Ambiente, assieme a Animalisti Italiani e Lav,  hanno ditribuito a passanti e fedeli volantini e ricette per una Pasqua vegetariana, succulenta e non crudele, inscenando un happening di informazione e protesta caratterizzato dal rosso sangue.

In Piazza del Duomo sono stati "sacrificati" agnelli di peluche, per ricordare ai  cittadini questa  strage di  innocenti. Lo sfondo sonoro dell’happenig è stato caratterizzato dagli strazianti belati di agnellini lattanti condotti al macello.

“L’iniziativa intende sensibilizzare i cittadini sul rituale pagano del massacro di agnelli e capretti lattanti che ogni anno si compie a ridosso della Pasqua” ha dichiarato il presidente di Gaia, Edgar Meyer.

In questi giorni, grazie al consumismo pasquale, sono uccisi circa un milione di agnellini e capretti, in parte provenienti dall'est europeo, allevati in condizioni igienico-sanitarie precarie e trasportati in Italia con lunghissimi viaggi stipati in Tir e camion.

“L’alternativa alla Pasqua di sangue c’è: una Pasqua vegetariana, succulenta, gustosa, nutriente. E nonviolente. Per fare pace anche nel piatto”, conclude Meyer.

Sul sito www.gaiaitalia.it (nello spazio del pulcino biobio) si trovano tantissime ricette vegetariane.

 

dscf15151“Abbiamo visitato il parco-canile del Forte Pezzino, oggi a rischio chiusura a seguito della legge sul federalismo demaniale che lo ha messo in vendita. Non si capisce come mai la Regione non sia ancora intervenuta a salvaguardia di questo canile; la Regione non ha proferito una sola parola per evitare la vendita da parte del demanio e salvare un luogo meraviglioso come il Forte Pezzino da una speculazione edilizia certa, salvaguardando allo stesso tempo i 236 cani ospitati in questa struttura.

In questi ultimi anni si stanno cercando di costruire nuovi rifugi per animali seguendo il modello dei più moderni parchi-canile d’Europa. Il parco-canile è una struttura che unisce il concetto di parco e quello di rifugio: un luogo verde, attento al benessere animale, che attrae famiglie e adottandi invece di “respingere” come i canili tradizionali. Qui, dove questo modello esiste già, nessuna istituzione sta intervenendo in sostegno di questi animali e dell’associazione che li gestisce. Abbiamo visto cani liberi, sereni ed equilibrati girare all’interno degli ampi spazi del forte. Sicuramente un esempio da seguire per altre strutture. Anche se va sottolineato che il successo di questo modello può essere solo frutto di conoscenza etologica e passione nella cura del benessere animale.

Chiediamo – infine - che la Regione Liguria apra un tavolo urgente con la Provincia della Spezia e i 23 Comuni convenzionati con la struttura e gli attuali gestori per evitare la vendita da parte del demanio di questo monumento con la conseguente cacciata dei cani e dispersione di questo modello positivo di gestione.”

Dichiarazione congiunta di Cristina Morelli (responsabile Gaia Animali & Ambiente Liguria), Edgar Meyer (presidente Gaia Animali&Ambiente) e Alessandro Rosasco (responsabile Gaia Animali & Ambiente Piemonte).

 

 

 

copertina nuovo bestiario postmodernoE’ uscito da pochi giorni, nella collana “Ecoalfabeto – I libri di Gaia”, il nuovo libro di Giorgio Celli: Nuovo bestiario postmoderno e altri scritti.
 
Un libro bellissimo. Giorgio Celli, grande etologo e straordinario divulgatore, ci aiuta a capire il mondo degli animali. Raccontando del cane simulatore, del gatto allo specchio, dell’ape farmacista, della formica robot, del piccione mistico, e così via. Racconti, aneddoti, storie vere e riflessioni che, nello stile didattico, divulgativo e divertente dell’autore, attraverso di essi svela al lettore i segreti del comportamento degli animali domestici (gatti e cani) e di quelli che vivono vicino a noi (api, formiche eccetera), dei loro linguaggi, della loro etologia.

Scrive Celli: “Talora, mentre pianto un chiodo nel muro di casa mia per appendere un quadro, o quando, forse ancor più raramente, faccio un po’ di ginnastica da camera gridando hop! hop!, allorché, insomma, mi comporto in maniera inconsueta, scopro che il gatto mi osserva. Sta lì, sul divano, con gli occhi sgranati e una espressione, lasciatemi dir così, tra la meraviglia e la curiosità. Mi viene il dubbio, allora, che da sempre ci siano nell’appartamento due etologi a confronto: un uomo che cerca di capire un gatto … e viceversa”.  Lo sguardo di Celli, che è stato definito anche “il re dei gattolici”, è sempre divertito. E divertente. Un libro imperdibile.

Giorgio Celli, Nuovo bestiario postmoderno e altri scritti, euro 13, Stampa Alternativa, collana Ecoalfabeto-I libri di Gaia

Info: Stampa Alternativa tel. 0761.352277 – www.gaiaitalia.it

 

copertina ambientiamoci-racconti-di-ecologia-di-giorgio-nebbiadi Edgar Meyer

E’ uscito da pochi giorni, per i tipi di Stampa Alternativa, un nuovo libro di Giorgio Nebbia, scienziato, giornalista e grande divulgatore delle tematiche ambientali. Attraverso le pagine, divise in precisi capitoli tematici e di estrema godibilità, si spazia su tutto lo scibile della sostenibilità ambientale: dalle origini del termine ecologia ai ritratti di alcuni pionieri della disciplina, dalle considerazioni sull’importanza dell’acqua e del sole alla necessità della “riciclo-logia”. Scorrendo le pagine di Ambientiamoci si impara ad amare la robinia e la ginestra, si incontrano Garrett Hardin e la sua parabola della mucca, si scoprono le radici (italiane) dell’energia geotermica, si ripercorre per qualche attimo la vicenda di Seveso, si comprende perché la scelta nucleare è errata. L’autore ci prende gentilmente per mano e ci racconta storie di inquinamenti, di scoperte scientifiche, di uomini del futuro. Ma anche di escrementi (l’oro nelle fogne), della vicenda dell’intossicazione delle operaie di una oscura fabbrica americana, dei meccanismi dell’energia osmotica. Insomma: attraverso storie e aneddoti ci parla di acqua, di energia, di merci, di rifiuti, di lavoro e ambiente, di pace. In una parola: di ecologia. Per conoscere e capire l’ambiente che ci sta attorno. E rispettarlo. Per “ambientarci”.  

L’occasione è insomma ottima per fare una chiacchierata con uno dei più arguti studiosi della produzione delle merci e dell’energia, dell’ambiente e dei movimenti per un mondo migliore.

Caro Nebbia, come nasce questo libro?
Negli oltre 40 anni in cui ho insegnato questi argomenti all’Università, preparavo le mie lezioni in forma di racconti di storie, di persone e di cose. A 85 anni, professore emerito, ho voluto raccogliere alcuni di questi racconti in un libretto con l’obiettivo di stimolare fantasia e passione nei lettori, immaginari ascoltatori di lezioni che non tengo più.

Come si riesce ad appassionare il lettore, a scrivere “racconti di ecologia”, come recita il sottotitolo, su una materia seriosa come quella ecologica, che viene “seguita -ahinoi- solo da pochi?
L’ecologia è una austera disciplina scientifica che studia i rapporti fra gli esseri viventi e l’ambiente circostante, l’economia della natura; come tale è una avventura piena di persone e di cose, di piante e di animali, di campi coltivati e di fabbriche che producono beni utili o rifiuti inquinanti, piena di invenzioni e di inventori, di successi e sconfitte. La storia dell’ecologia è affascinante come e più di un romanzo.

Fra i protagonisti di questi racconti si trovano alcuni giganti dell’umanità…
Come la fragile chimica polacca Marie Curie, che ha scoperto le origini della radioattività ottenendo due premi Nobel, e l’economista quacquero americano Kenneth Boulding, che ha ironizzato sul “prodotto interno lordo”, la divinità adorata dai suoi colleghi come (falso) indicatore del benessere; si trova un altro chimico: Linus Pauling, pacifista che ha contestato le bombe nucleari, anche lui due premi Nobel, e ha marciato per protesta davanti alla Casa Bianca prima di entrarci invitato a cena da Kennedy (che ordinò la cessazione dei test nucleari nell’atmosfera). Ma si trova anche qualche italiano: Girolamo Azzi, il primo a insegnare ecologia in Italia nel 1923, è stato dimenticato nel suo paese benché fosse noto e apprezzato nell’Unione Sovietica e nell’America Latina.

In questi “racconti di ecologia” si fa la conoscenza anche di persone che hanno conosciuto enorme successo in vita. Ne citiamo qualcuno?
Uno su tutti è il chimico tedesco Justus von Liebig, che ha gettato le basi delle leggi della nutrizione vegetale (ed ha anche inventato l’“estratto di carne liebig”), grande divulgatore delle novità scientifiche nei quotidiani tedeschi del suo tempo. Oppure l’altro chimico Fritz Haber, che ha sconfitto il monopolio cileno dei concimi azotati, ma ha anche fornito i nitrati per gli esplosivi che hanno distrutto milioni di vite. Però si trovano anche gli sconosciuti operai che sono morti nelle miniere di carbone, nelle cave di amianto, nelle fabbriche del radio, negli incidenti industriali e anche il povero Francesco Bossi, il primo industriale chimico che nella Milano napoleonica, nel 1800, “si abbruciò” versandosi addosso un grande vaso pieno di acidi caldi.

Fra i “personaggi” del libro ci sono anche alcune piante.
Come la robinia e la ginestra, umili ma utilissime per la difesa del suolo contro l’erosione.

A proposito di acqua: un intero capitolo è dedicato a questo elemento.
L’acqua, amica e nemica, col suo gigantesco ciclo naturale rende fertili i campi e le foreste, disseta le città, ma disgrega anche le rocce dei continenti provocando frane e alluvioni, per finire poi il suo cammino nel mare, “grande e immenso”, ricco di sali, di esseri viventi, capace di disegnare, col suo moto ondoso, le spiagge e le coste, ma anche triste ricettacolo dei rifiuti che gli sprovveduti umani versano dovunque e che vanno a finire nelle acque e infine nel mare…

E al centro dei racconti di ecologia si trova l’energia del Sole…
Certo. L’energia del Sole che tiene in moto il ciclo dell’acqua, che scalda e raffredda l’aria e genera i venti e le onde, che fa crescere le piante, e tiene in moto gli elettroni che producono elettricità commerciale. E anche qui si erge un altro chimico, Giacomo Ciamician, che oltre un secolo fa aveva immaginato che grandi macchine alimentate dal Sole avrebbero portato sviluppo economico e avrebbero sconfitto la miseria dei paesi poveri del mondo.

Tutto il potere all’ecologia.