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Indice articolo
Turismo eco-consapevole.
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Italia
Cina
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Maldive
Messico
Norvegia e Giappone
Malindi, Kenya, anzi Italia
Tibet, ancora CinaTibet, ancora Cina
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Indonesia
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Canada
Nabibia e Sud Africa
Riproduzione auspicata...
Tutte le pagine
Malindi, Kenya, anzi Italia.
Le coste kenyane sono luoghi suggestivi. Le nostre agenzie di viaggio le conoscono cosi' bene che le pubblicizzano come giardini dell'Eden non solo per passarci le vacanze invernali, ma per specularci sopra, comprando villette e microappartamenti sul bordo dell'oceano, per poche lire. Malindi, uno spaccato di Italia all'estero, per quella gente che si dichiara malata di Africa nera e che in realta' razzista e volgare, e si oppone alle poche speranze di cambiamento di un continente che agonizza per Aids (quasi 21 milioni di contagiati nel 1997), che esplode per aumento della popolazione, che ha ben poco futuro davanti a se'.
La realta' di questo "paradiso turistico"? Eccola: Il prodotto nazionale lordo a persona e' di 280 dollari americani all'anno
Molto meno di un dollaro al giorno.
Malindi si vende bene ai turisti che non sanno.
Malindi, zona di malaria endemica. La zanzarina che la trasmette agli umani se la spassa tra bungalow e villette, depone le uova nelle piscine, ovunque ci sia acqua stagnante. Quindi la malaria e' il primo fattore deterrente per chi voglia scegliersi una vacanza sul posto.
Mare e pesci, safari e leoni. E, a proposito di safari, in genere le agenzie di viaggi non fanno neppure un cenno sul fatto che quasi tutti i piu' bei lodge e i piu' bei parchi non sono in Kenya, ma in Tanzania. E che i safari sono lunghe ed estenuanti corse tra buche e piste di polvere rossa da un parco nazionale all'altro. Perche' fuori dalle aree protette non c'e' piu' nessun animale che corra con le proprie gambe o uccello che voli con le proprie ali. Nei "Parchi africani" ci sono, in sostanza, animali "finti" messi li' apposta per i turisti.
E' proprio da Malindi, dalla Tanzania, dall'Etiopia, dai paesi del Centrafrica che i turisti italiani portano in patria "piccoli ricordini" di avorio e pelle, costata la vita ad elefanti, felini, serpenti e animali in via di estinzione.
E' dall'Africa che arrivano, nei modi piu' impensabili e rocamboleschi, centinaia di migliaia di animali protetti vivi per i mercati, per i negozi, per gli appartamenti dei deficienti, animali destinati ben presto all'abbandono.
Chi viene sorpreso alla frontiera europea con oggetti e monili, parti di animali o animali vivi protetti dalla CITES rischia il carcere: ne vale la pena?